SFTP con FileZilla
In questo lavoro mi capita a volte di fare scoperte importanti, che cambiano il mio modo di lavorare o risolvono un problema di lunga data, ad esempio rendersi conto di come sia facile realizzare una knowledge base interna con un software per fare blog ( vedi questo post ).
Altre volte invece faccio scoperte piccoline, tecnicamente banali, tanto che mi vergogno pure un po’ di non esserci arrivato prima; trucchetti e operazioni che non mi fanno risparmiare che un minuto… ma ottanta volte al giorno 🙂
Situazione precedente: uso da anni FileZilla come client FTP per Windows. Già dalla versione 2 era il mio client preferito, ora che la versione 3 è ancora più efficiente e funzionale, per quanto mi riguarda non esistono altri clienti FTP.
Allo stesso tempo, usavo WinSCP per dialogare invece con i server SSH. Non mi sono mai trovato benissimo, ma devo confessare di essere stato molto pigro nella ricerca di alternative. Finchè ho scoperto che una di queste alternative è FileZilla.
Infatti il programma supporta il protocollo SFTP, che come SCP è un protocollo di trasferimento file basato su SSH. Sul sito di WinSCP, che supporta entrambi i protocolli, potete trovare un confronto in inglese tra i due – in breve, per le più comuni operazioni di carico e scarico file non ci sono particolari differenze.
Di fatto, se c’è un server SSH attivo, mi posso collegare anche utilizzando FileZilla, che userei comunque per i comuni server FTP, e quindi ora ho un programma in meno da installare e aggiornare regolarmente. Uno a zero per FileZilla.
P.S. anche FileZilla, come WinSCP e altri client simili, supporta la possibilità di editare un file direttamente sul server remoto. Un sistemista sa benissimo che non è vero, che il file viene sempre e comunque scaricato, salvato come file temporaneo da qualche parte e caricato ogni volta che l’utente salva. Il risultato “apparente”, tuttavia, è quello di lavorare direttamente sul server ed è gradito agli utenti non sistemistici. Mi sembrava giusto farlo notare, e grazie a Paola che me l’ha fatto scoprire.