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Virtualizzazione: VMware server

VMware è un’azienda che si occupa di virtualizzazione da molto tempo, ed offre una serie di prodotti sia per desktop che per server. Da qualche anno si è rilanciata, di fronte alla concorrenza del mercato open, rilasciando gratuitamente i suoi prodotti di base. La cosa si è evoluta nel tempo: prima veniva rilasciato solo un player che ci consentiva di eseguire macchine virtuali ma senza poterle salvare o creare da zero, poi invece è stato offerto un server completo. Al momento i due prodotti gratuiti offerti da VMware sono VMware Server, che possiamo installare su qualunque sistema operativo Windows o Linux, e VMware ESXi, che è un sistema operativo a se stante, da installare su una macchina dedicata.

Nei nostri test abbiamo usato VMware Server nella versione 1.0.6. E’ da poco uscita la versione 2.0, che si consiglia di usare anche perchè include una console grafica via web, pratica da usare e compatibile con sistemi operativi Linux e Microsoft.

Noi abbiamo provato a installare VMware Server sia su Windows Vista che su Linux Ubuntu 8.04. Su Linux l’installazione è completamente, testuale, ma a parte questo non ci sono molte differenze: i parametri richiesti sono gli stessi, e in quasi tutti i casi va bene lasciare i valori di default.

Durante l’installazione ci viene richiesto un codice di registrazione che possiamo ottenere gratuitamente sul sito del prodotto. Non ci sono particolarità, l’unica nota da chiarire riguarda i tipi di rete che vogliamo rendere disponibili alle nostre macchine:

  • bridged significa che la macchina guest userà la scheda fisica in “coabitazione” con la macchina host, affacciandosi direttamente alla rete esterna;
  • nat significa che verrà creata una rete privata tra la macchina host e quella guest, e quest’ultima uscirà verso l’esterno attraverso un NAT della macchina host (quindi con l’indirizzo della macchina host;
  • host only significa che verrà creata solamente la rete privata tra la macchina host e quella guest, e quest’ultima non potrà affacciarsi alla rete esterna

Ovviamente è possibile anche scegliere di non mettere nessun supporto di rete.

Come sistemi operativi host abbiamo utilizzato Windows XP Professional, Debian 4 e Linux Ubuntu 8.04. Tutti si installano e funzionano bene, tranne un problema di supporto alla scheda wireless in modalità “bridged” su Debian.

Le prestazioni, ovviamente sono limitate; sia per l’architettura in sè, sia per il fatto che non c’è accesso diretto ai driver. Ad esempio, abbiamo provato a fare editing video sul Windows XP Professional “virtuale” ma era praticamente improponibile. Formattando completamente il disco e installando Windows XP direttamente sullo stesso hardware usato per fare i test di VMware, il funzionamento dell’editing video era ottimo.

VMware resta tuttavia una soluzione di facile gestione, con un ottimo supporto all’hardware e ai vari sistemi operativi esistenti (sia come host che come guest).