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Recuperare una partizione persa con System Rescue CD

Per vari motivi, legati magari a problemi di connessione del disco, o a spegnimenti bruschi, nonchè a errori umani, può capitare di rimuovere una voce dalla tabella delle partizioni, non potendo quindi più avere accesso ai dati in essa contenuti, che tuttavia sono ancora presenti sul disco, visto che lo spazio in questione non è ancora stato riutilizzato.

Fortunatamente, l’uso combinato degli strumenti gpart e parted può risolvere questo problema. Tali strumenti sono presenti o comunque installabili sulla maggior parte delle distribuzioni Linux attuali. In particolare, sono presenti sul System Rescue CD, che è il nostro LiveCD preferito per attività di assistenza e recupero dati.

gpart

Con gpart, passando come parametro il nome del device, viene esaminato tutto il disco alla ricerca di quei settori che possono sembrare un inizio e una fine di partizioni.

gpart /dev/sda

In pratica, viene mostrato un elenco di partizioni che non si basa sulla tabella ufficiale presente nel settore principale del disco, ma su una scansione fisica della superficie. Non preoccupatevi, comunque, tale operazione impiega generalmente pochi secondi. I dati che ci vengono mostrati includono il tipo di filesystem rilevato, il settore di inizio, il settore di fine e la lunghezza della partizione (sempre espressa in settori).

parted

Con questi dati ci è possibile usare il comando parted, anche in questo caso passando come parametro il nome del disco.

parted /dev/sda

All’interno della shell di parted, prima di tutto impostiamo l’unità di misura in settori tramite il comando

unit s

Poi usiamo il sottocomando rescue, che ci chiede il settore di inizio e fine della partizione persa. Se i valori inseriti sono corretti, e la partizione è stata riconosciuta correttamente, ci verrà chiesto se vogliamo aggiungerla alla tabella delle partizioni.

Conclusioni

Attenzione, lavorare con le partizioni non è mai una cosa da prendere alla leggera. Questa procedura potrebbe non funzionare sempre, ad esempio se si fossero danneggiati i settori di inizio o di fine della partizione non sarebbe possibile ripristinarla, e a quel punto l’unica alternativa è usare un tool che recupera direttamente i file dal disco.

Tuttavia, a noi ha evitato qualche grattacapo e quindi vi suggeriamo di tenerla lì, nella biblioteca personale, pronta all’uso in caso di necessità.

Un ringraziamento alla fonte dove abbiamo originariamente trovato questo “trucchetto”:

http://ubuntuforums.org/showthread.php?t=370121