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Storia ed evoluzione di Openoffice

Per chi non lo sapesse, Openoffice (vedi il sito ufficiale) è una suite per ufficio gratuita alternativa a Microsoft Office, che contiene sostanzialmente le stesse applicazioni: videoscrittura, foglio di calcolo, presentazioni, disegno e altri accessori minori.

Per fare un confronto molto sommario, possiamo dire che sicuramente non è maturo come il prodotto di casa Microsoft – nato nel lontano 1989, e curiosamente apparso per la prima volta nella versione per Mac – ma ha dalla sua l’assenza di costo, e la portabilità su tutte le piattaforme principali.

In questo articolo vi racconto la storia e l’evoluzione di OpenOffice, che abbiamo vissuto e sperimentato personalmente, provando tutte le versioni.

La storia

L’antenato di OpenOffice è in realtà piuttosto vecchio: StarWriter, della StarDivision, comincia il suo sviluppo addirittura nel 1984. E’ però solo nel 1994, dieci anni dopo, che nasce lo sviluppo di una suite completa, nominata StarOffice. Forse per la spietata concorrenza, forse per una politica interna orientata alla libera circolazione del software, dal 1998 in poi il programma viene rilasciato gratuitamente.

Attenzione: undici anni fa il movimento open source non era diffuso come adesso. Una suite da ufficio gratuita faceva ancora notizia. Ovviamente, il confronto con Microsoft Office in termini di prestazioni e di interfaccia utente era impietoso. Ve lo dico per certo perchè l’ho provato personalmente 🙂

Poco tempo dopo, StarOffice viene acquistato da Sun Microsystems. La portabilità del prodotto StarOffice in ambiente Unix è stata la chiave per convincere Sun a investire sul prodotto. A quanto pare gli costava di meno che prendere una licenza Windows e Office per ciascuno dei suoi 42.000 dipendenti 🙂

Una volta acquistato il prodotto, la Sun ha continuato a offrirlo come prodotto commerciale, pur lasciandone disponibile il download gratuito per uso privato. Allo stesso tempo, però, ne ha rilasciato il codice sorgente promuovendo la realizzazione di una suite sviluppata dalla comunità. Pertanto, nel 2002 è uscita la prima versione di OpenOffice. Tuttora, StarOffice continua ad esistere, attingendo al codice di OpenOffice ma aggiungendo funzionalità proprietarie e di terze parti al pacchetto.

La versione 1 di OpenOffice richiedeva senz’altro molta passione. Noi l’abbiamo adottato con entusiasmo, perchè l’idea di una suite da ufficio realizzata e sviluppata dalla comunità ci sembrava una utopia trasformata in realtà; ma le differenze di prestazioni, stabilità, e pulizia dell’interfaccia erano veramente rilevanti.

La versione 2, uscita nel 2005, ha clamorosamente cambiato questa situazione. La velocità di caricamento e la cura nell’interfaccia grafica ne fanno un prodotto “quasi” all’altezza di quello di Microsoft; se prendiamo in considerazione anche i costi, la portabilità, e il valore anche sociale dell’utilizzo di questo software, il confronto può avere un solo esito, ed è l’adozione di OpenOffice.

La versione 3, uscita a Ottobre del 2008, mira a fornire anche ai più scettici motivo di ricredersi. Ancora migliorata l’interfaccia e le prestazioni, ora i motivi per non passare a OpenOffice sono davvero pochi. L’unico di questi è l’utilizzo di Outlook, visto che per motivi strategici nella suite di OpenOffice non esiste nessun gestore di posta elettronica. Già che ne parliamo, comunque, sappiate che con Thunderbird e l’estensione Lightining si possono ricreare quasi tutte le principali funzionalità di Outlook.

Nota: OpenOffice può essere provato senza bisogno di disinstallare Microsoft Office. Se siete interessati, potete scaricare la versione italiana del programma dal sito italiano del progetto.

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